Era il 15 settembre del 1993, giorno della festa dell’Addolorata, quando a Palermo, di fronte alla parrocchia San Gaetano, veniva ucciso da un sicario della mafia il sacerdote Padre Pino Puglisi.
Per i ragazzi del quartiere Brancaccio lui era anzitutto un amico e perciò lo chiamavano familiarmente “3 P”: nei tre anni di presenza in quella comunità, formata da 8000 persone che vivevano in gran parte una condizione di marginalità sociale, si fece prossimo a tutti.
Nel 1991 aprì il centro di accoglienza “Padre nostro” un’opera nata, secondo quanto ha raccontato suor Carolina Iavazzo, per fare delle persone che incontrava, soprattutto giovani, uomini liberi e amanti della verità.
Dieci anni fa, il 25 maggio 2013, si svolse a Palermo la cerimonia di beatificazione di Padre Pino Puglisi, presenti al Foro italico circa centomila persone: essendo stato riconosciuto dalla Chiesa quale “martire della fede” non fu necessario attendere alcun miracolo legato alla sua intercessione.
In occasione dell’incontro “Aspettando il musical“, svoltosi a Matera nel Salone della Parrocchia Addolorata, abbiamo incontrato Pino Martinez, uno degli amici e collaboratori più stretti di don Pino Puglisi, componente del Comitato Intercondominiale di Brancaccio.
Un’altra persona che ha vissuto a fianco di don Pino Puglisi nel quartiere Brancaccio, con altre due consorelle, è stata suor Carolina Iavazzo: in collegamento dal centro “don Puglisi” di Bovalino (Reggio Calabria) dove oggi risiede ci ha dato questa testimonianza.
Per quanti volessero approfondire la conoscenza della vita e dell’opera di don Pino consigliamo di consultare il sito della Diocesi di Palermo a lui dedicato.
Scrivi un commento