“Torniamo al gusto del pane, perché mentre nel mondo continuano a consumarsi ingiustizie e discriminazioni verso i poveri, Gesù ci dona il Pane della condivisione e ci manda ogni giorno come apostoli di fraternità, di giustizia e di pace”,
(papa Francesco, omelia nello Stadio XXI Settembre, 25/09/2022)
Con queste parole, Papa Francesco esortava i fedeli chiudendo il XXVII Congresso Eucaristico Nazionale, quattro giorni di preghiera, riflessione e confronto sulla centralità dell’Eucaristia nella vita del cristiano e della comunità.
Ispirato dalle parole del Papa, e sulla scorta delle richieste di Confesercenti e delle associazioni dei panificatori materani successive alla chiusura del Congresso, il consigliere comunale Nicola Stifano, presidente della commissione cultura, si è fatto promotore di una delibera che conferisce formalmente a Matera il titolo di “Città del Pane”, approvata dalla maggioranza nell’ultimo consiglio comunale tenutosi il 29 maggio nella sala Pasolini, dopo un lungo dibattito che ha visto anche il contributo del consigliere Nicola Casino e del Sindaco Domenico Bennardi, che con due distinti emendamenti, poi confluiti in un unico emendamento, hanno migliorato il testo della delibera.
Matera, già “Civitas Mariae” e “città della pace“, può ora dare nuova linfa al processo di valorizzazione e promozione di un prodotto d’eccellenza che da secoli è elemento identitario della cultura materana, grazie ad un provvedimento che mira ad “avviare un percorso di valorizzazione con la collaborazione dell’Università e delle associazioni di categoria”, come dichiarato da Bennardi.
L’auspicio è che, forte di questa investitura, si possa arrivare all’attivazione di una De.co. (Denominazione di origine comunale), certificazione attribuita in ambito agroalimentare comunale, coinvolgendo le associazioni locali, e favorire, anche attraverso specifici finanziamenti a carico dell’amministrazione comunale, iniziative di tipo culturale, didattiche e di ricerca storica.
Il pane di Matera, che nel 2008 ha ricevuto dalla Commissione Europea il marchio IGP, non un semplice mezzo di promozione del territorio, ma egli stesso parte della cultura e delle tradizioni del popolo materano.
Un vero e proprio simbolo, giacché affonda le sue radici nel passato della città fin da quando, durante il regno di Napoli, furono fissati i precetti della lavorazione e della cottura del prezioso impasto di acqua e semola rimacinata di grano duro, formalizzando finanche i tre tagli che simboleggiavano la Santissima Trinità. Un lungo fil rouge quindi, quello della santificazione del pane che trova compimento nell’Eucaristia, che nel corso della nostra storia ha accompagnato l’alimento principe delle nostre tavole fondendo fede e tradizione in una città che, nella fede e nella tradizione, prosegue nel suo cammino di conservazione e valorizzazione.
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