Pasqua e le pietre rotolanti

“Pasqua è la festa dei macigni rotolati, la fine degli incubi, la primavera di rapporti nuovi fra noi e gli altri”, scriveva don Tonino Bello.

La Resurrezione non è una teoria da dimostrare ma un evento davvero avvenuto, una realtà storica rivelataci da GESU’ che ai discepoli increduli dice “guardate, toccate, mettete le vostre mani nelle mie ferite”. Per noi cattolici, inoltre, assume un profondo significato teologico ed incarna un atto divino che ci riporta alla vera fede.

Non è facile augurare la gioia pasquale in un contesto di violenze, guerre e naufragi, sembra più un continuo Venerdì Santo che il giorno della gloria, avvertiamo la sensazione che la morte prevalga su tutto, l’angoscia ci assale e proviamo uno stato d’animo chiuso ad ogni spiraglio di luce.

Allora ci sentiamo inutili, diventiamo insignificanti, avvertiamo un “peso sullo stomaco,” un macigno che  ci conduce alla solitudine ed alla miseria, facciamo nostra la stessa preoccupazione delle donne che, di buon mattino, si recano al sepolcro e si domandano “chi ci rotolerà la pietra”?

Il nostro cammino troppe volte è ostacolato da pietre tombali, quelle della sfiducia, dell’egoismo, del peccato che non ci lasciano mai sereni, mai felici, mai soddisfatti di noi stessi e sembra che il nostro cuore sia incapace di amare!

“Pasqua – invece – è la festa dei macigni rotolati, la fine degli incubi, la primavera di rapporti nuovi fra noi e gli altri”, scriveva don Tonino Bello.

Le  donne arrivate al sepolcro trovano la pietra già “rotolata” quasi a rappresentare plasticamente che dalla morte si risorge, che la solidarietà vince l’indifferenza e la speranza trionfa sul pessimismo.

Facciamo nostra questa speranza e condividiamola con il mondo intero! non solo l’augurio, ma un nuovo modo di vivere e lottare perché Gesù è risorto (si, è veramente risorto) nonostante le guerre, i barconi alla deriva o affondati, le strade intasate dalle mille povertà.

Come le donne, lasciamo in fretta il sepolcro della sfiducia e della resa e annunziamo la Resurrezione con gesti di pace, di fraternità, di riconciliazione con le  tante, troppe relazioni spezzate.

Togliamo i macigni dai nostri cuori, facciamo rotolare le pietre che ci opprimono l’animo e impediscono di essere fratelli…tutti!

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Domenico Infante

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