“Imparate a fare il bene, cercate la giustizia”
Finalmente, dopo gli anni della pandemia, sono ripresi in presenza gli incontri della “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”, che quest’anno ha avuto come tema “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia (Is 1,17)”
Ancora una volta l’Ufficio Diocesano per l’Ecumenismo, diretto da don Donato Giordano, ha coinvolto la Chiesa Evangelica Battista di Matera e Padre Nicolae Mihaisteanu della Chiesa ortodossa rumena.
In tutti c’è stata la gioia grande di potersi ritrovare in un cammino in realtà mai interrotto, perché ciò che caratterizza l’esperienza ecumenica nella nostra città è la fraternità dei rapporti costruiti negli anni, rapporti che in maniera diversa ciascuno mantiene con i fratelli della Chiesa Battista, e che comunque ci hanno consentito, se pur collegati a distanza, di vivere la settimana di preghiera negli anni del Covid.
Attualmente la Chiesa Battista è priva del pastore, ma ciononostante gli anziani della comunità e il Consiglio della Chiesa hanno ritenuto molto importante continuare sul solco di questi anni, anzi abbiamo visto una sentita partecipazione ai momenti di preghiera ed anche un impegno a rinnovare la corale ecumenica con volti e canti nuovi e gioiosi … possiamo dire che le prove della corale sono stato un altro importante momento per “preparare” il terreno per le celebrazioni, un ulteriore occasione di incontro e di preghiera nel canto.
“Un solo Battesimo”
La prima celebrazione si è tenuta nella Chiesa di San Francesco d’Assisi di Matera, presieduta dal nostro Arcivescovo, che ha ricordato che costruiamo l’unità fidandoci dello Spirito Santo, e che ne vedremo i frutti se avremo il coraggio di metterci in ginocchio, con umiltà, riscoprendo che nell’acqua del battesimo siamo diventati figli dell’unico Dio, figli nel Figlio, figli che a Lui appartengono. E ci ha incoraggiati ad aprirci all’umanità intera che ha bisogno di una parola di speranza e di consolazione, di una Parola che unisce oltre ogni divisione.
Anche il saluto di Marco Coretti, anziano della Chiesa Battista, ha sottolineato che questo non è più il tempo di “sentirsi a posto”, che questa settimana non ci deve solo aiutare nella preghiera e nella riflessione, ma ci deve spingere a cercare il bene e ad attuarlo.
Costruire la pace e sanare le piaghe dell’oggi
La seconda celebrazione si è tenuta nella parrocchia S. Giovanni Bosco di Marconia, dove ci hanno accolti don Filippo Lombardi – da anni “appassionato” di ecumenismo – e la sua comunità.
L’intervento di don Donato Giordano ci ha riportati alle radici di questa settimana e invitati alla concretezza del nostro essere cristiani, mentre Padre Nicolae della Chiesa ortodossa ha sottolineato l’attualità delle parole di Isaia, che cioè la nostra conversione al bene può essere la via per portare la pace laddove manca, perché “se cerchiamo il regno di Dio e la sua giustizia, tutte queste cose vi saranno date in aggiunta”. Ha concluso Rosaria Nicoletti, anziana della Chiesa Battista, evidenziando come noi cristiani dobbiamo essere capaci di dare una risposta concreta di amore ai dolori e alle innumerevoli piaghe (guerra, emarginazione, solitudine…) del nostro tempo.
Tre Chiese unite in preghiera: la festa è qui!
Festosa e molto partecipata la giornata conclusiva, che si è tenuta il 23 gennaio nella Chiesa Battista di via Gravina. I tanti canti, profondi e gioiosi, preparati dalla corale ecumenica hanno davvero caratterizzato questo appuntamento che, come gli altri, è stato arricchito dalla simbologia dell’acqua purificatrice.
Rosaria Nicoletti della Chiesa Battista ha sottolineato come le parole di Isaia, sempre attuali nel rimarcare le ingiustizie e le discriminazioni, ci interpellino ad un cambio di rotta, ad andare oltre i formalismi e le apparenze, e ad essere veri operatori di giustizia, strumenti di pace, attenti alle necessità di chi soffre attorno a noi, per essere veri figli nel Padre.
della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno:
“Imparate a fare il bene, cercate la giustizia (Is 1,17)”
Il nostro Arcivescovo, partendo dallo storico discorso di M.L. King sulla necessità di imparare ad essere innanzitutto uomini, capaci di amore, ha evidenziato che il nostro essere fratelli viene dal rapporto profondo di ciascuno con Dio, dall’ascolto della Parola e dall’aderire con gioia alla Sua volontà, che è quella di essere una cosa sola.
Padre Nicolae, esprimendo la gioia di poterci ritrovare uniti nella preghiera, ha sottolineato la necessità di vivere nella luce dell’amore, che va portata e non sottratta a chi ci vive accanto.
Don Donato, infine, richiamando le parole di Ezechiele proposte dalla liturgia del giorno, ha messo in luce il ruolo del pastore, che custodisce l’unità del gregge avendo cura delle pecore ferite e riconducendovi quelle che si allontanano. L’unità è la nostra meta comune.
Progetti di bene comuni
Anche quest’anno, infine, abbiamo avuto la possibilità, attraverso le collette raccolte durante le celebrazioni, di sostenere una adozione a distanza in Zimbabwe proposta dai fratelli evangelici e di inviare un contributo al progetto “Semi di Speranza”, sostenuto in Siria dal Movimento Famiglie Nuove.
Un cattolico, tre evangeliche e un ortodosso si incontrano
Parrebbe l’incipit di una barzelletta. Ma non è così!
Logos, desideroso di approfondire il significato di dialogo religioso e per proporre uno spunto di riflessione agli amici lettori ha intervistato alcune delle sorelle della Chiesa evangelica e il parroco della Chiesa ortodossa. Di seguito una parte del video.
L’ecumenismo e il dialogo interreligioso in Diocesi
E’ la prima volta che Logos si sofferma con tanta attenzione su questo tema.
Forse non tutti sanno che un po’ in ogni Diocesi vi è un ufficio che si occupa di assicurare il dialogo costruttivo e un arricchimento scambievole tra comunità appartenenti alla diverse confessioni religiose.
Logos ha intervistato il direttore don Donato Giordano e due operatrici dell’Ufficio per il Dialogo Ecumenico ed Interreligioso per mettere allo scoperto le loro attività. Chiunque fosse desideroso di approfondire l’argomento può contattare l’Ufficio, direttamente attraverso uno dei suoi membri o tramite Logos.
Infine, la parola alla prof. Maria Pina Rizzi, una delle tante laiche della Diocesi che, sebbene non operi direttamente nell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo interreligioso – in Diocesi è vice-direttrice dell’Ufficio Liturgico – è sensibile al tema ecumenico e non perde occasione per accrescere attorno a sé tale sensibilità verso questo tema.
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