Il Natale è la festa a cui tutti siamo fin da piccoli affezionati ma, oggi, dopo che il progresso e la globalizzazione hanno invaso le nostre vite, il mondo si è trasformato e tutti siamo cambiati; dobbiamo chiederci cosa è il Natale?
Facciamo un passo indietro. Nei Sassi di Matera, si festeggiava il Natale nonostante l’estrema povertà in cui gli abitanti erano costretti a vivere; in quel periodo l’atmosfera che si respirava in tutta la città era di grande comunione nelle famiglie. Si iniziava con la preparazione del presepe, il giorno della vigilia si controllava che i numeri della tombola ci fossero tutti, si preparava la cena con cibi della tradizione materana: cart’ddèt, p’rciddìzz, strazzèt, cicirèt e v’scùtt’l ‘ng’l’ppèt.
Momenti importanti certo, ma il più importante e significativo della serata era la messa della notte di Natale, un appuntamento irrinunciabile, dove ci si andava con tutta la famiglia. Tornati a casa si faceva nascere Gesù Bambino, con una piccola processione in tutte le stanze della casa, con il più piccolo che portava nelle mani il Bambinello, e si intonava il canto di Natale: “E’ la nett d’u Natèl, fu na fest pringipèl, ca nascì nostrì Signor, jùnd a na povira mangiatòr” e “Tu scendi dalle stelle”. Certamente molto più sobrio di oggi, ma forse più sentito.
Ha senso ricordare come era il Natale molti anni fa, con un tono che rischia di scadere nel rimpianto e nella nostalgia? Credo di sì, perché l’uomo è memoria, perché senza radici non può esserci futuro.
Dopo gli anni della pandemia, in cui le festività natalizie sono state vissute in condizioni di libertà limitata, questo anno tutto “sembra” tornato alla normalità: le case, le strade, le vetrine, gli alberghi pieni di turisti e i mercatini ricchi di luci, di colori e di musiche.
Il Natale a Matera si annuncia con un programma ricco di eventi. Infatti, dallo scorso 3 dicembre sino al 6 gennaio 2023, sono in atto numerose iniziative in piazza. Il divertimento è per tutti assicurato. E’ attivo, dall’8 dicembre nella centralissima Piazza Vittorio Veneto, il Christmas Village in cui si prevedono eventi a carattere culturale ed eno-gastronomico che danno la possibilità di conoscere la cucina ed i prodotti tipici di Matera, della Basilicata e di altre regioni. Ogni sera nella stessa piazza ci sono varie esibizioni di artisti di strada. I bambini sono allietati dal teatro dei burattini e si divertono nella casa di Babbo Natale. Non mancano gli appuntamenti musicali, i canti natalizi e gli zampognari che suonano scorrendo le vie del centro e dei Sassi. Tra gli eventi più importanti vi è la XII edizione del Presepe Vivente nei Sassi, con il titolo “Ascolta la mia Voce”.
Quest’anno il Presepe Vivente presenta una differente programmazione rispetto agli anni precedenti: infatti, è stata prevista una rappresentazione teatrale degli eventi storico-religiosi riguardanti la nascita di Gesù all’interno del Cine-teatro “G. Guerrieri” in Piazza Vittorio Veneto. L’altra novità, dal titolo “Natale tra i Sassi di Matera: alla scoperta delle scenografie della Natività”, prevede l’allestimento di alcune scene fisse che riproducono i luoghi in cui Gesù è nato e le circostanze che hanno caratterizzato questo evento straordinario. Ma la novità sta nel fatto che si può interagire con l’evento partecipando come visitatore o addirittura come attore. Probabilmente questa innovazione porta il visitatore a riflettere maggiormente sul significato della natività. Il Presepe vivente può essere visitato in alcuni giorni il cui programma è consultabile sul sito web del Comune.
Con la pandemia in corso, la guerra in Ucraina, la crisi energetica con il caro bollette, ci dovremmo tutti porre una domanda: questa difficile situazione che l’umanità sta vivendo ci spinge ad un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere? Ci fa capire il vero senso del Natale? Credo che la risposta vada trovata dentro ognuno di noi.
Gli eventi, le luci, le folle che girano nel Christmas Village, ci dicono che siamo sì in un periodo particolare, ma riescono a parlarci del profondo significato che questo grande evento esprime in sè? Le festività natalizie per molti sono giorni di vacanza, occasione per fare shopping e preparare i regali da scambiarsi la sera di Natale ma possono farlo tutti, pensando che proprio in questi anni di crisi generale il numero dei poveri è aumentato e tanta gente non ha nemmeno di che mangiare oltre a non poter pagare le bollette?
E’ bene ricordare che il Natale è il momento dell’anno in cui un uomo di nome Gesù viene tra noi. Il più grande ‘’regalo’’ per l’umanità. Nelle famiglie, tra gli amici ci si scambia gli auguri di Buon Natale spesso senza sapere cosa ci stiamo augurando. E’ diventata una pura formalità, un’abitudine, vissuta in modo superficiale e consumistica? Il vero significato del Natale, sia esso religioso, cristiano o laico, è racchiuso nel messaggio di un Bambino venuto al mondo, per donarci la speranza della rinascita, la luce che illumina il futuro, la promessa di un tempo di luce, per un mondo in Pace.
Ma quale senso del Natale resterà nella mente degli uomini e delle donne di oggi? E delle nuove generazioni? Cosa ci resterà, a parte le luci, il divertimento, i regali e il lavaggio del cervello indotto dalla pubblicità? Fuori da ogni retorica, chiediamoci se non ci stiamo impoverendo, privandoci di qualcosa di profondo di cui potremmo godere.
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