La chiesa venne dedicata con rito solenne il 28 ottobre 1972, progettata dall’architetto Salvatore Masciandaro e costruita dall’impresa di Ferdinando Guadagno.
Giuridicamente la Parrocchia esisteva già dal 1961 ed era affidata all’allora giovane don Nicola Colagrande (1934-2019).
La zona si presentava periferica e isolata. L’edificio che fungeva da chiesa era l’ex stalla del vecchio villino dei Longo, successivamente adibito a garage, e avente per altare il pozzo, ormai chiuso, dell’acqua piovana. Il titolo assegnatole era quello di San Paolo Apostolo, in memoria di un suo probabile passaggio nel 61 d.C. per la via Appia, adiacente al rione.
Attorno alla chiesetta erano sorti centosettantacinque nuovi appartamenti, costruiti a seguito del progetto di risanamento dei Sassi e abitati da circa mille persone.
Per i successivi dodici anni la Comunità crebbe e si sviluppò attorno alla Parrocchia, principale luogo di aggregazione.
Alla vigilia degli anni Settanta la zona si arricchì di nuove abitazioni popolari oltre che di negozi. A quel punto si rese necessaria la costruzione di una vera e propria chiesa che potesse ospitare tutte quelle persone e quelle attività che l’ex villino dei Longo non era più in grado di contenere. Infatti, le Messe festive per motivi di capienza erano ormai celebrate nel salone del Centro Sociale, il quale nel pomeriggio veniva anche adibito a cinema per i bambini mentre la mattina fungeva da edificio scolastico, insieme alle
aule allestite sotto i porticati di via Bramante.
Finalmente il 28 ottobre 1972 la nuova Chiesa venne consacrata da Mons. Giacomo Palombella. Intanto, la comunità parrocchiale contava cinquemila abitanti, allora tutti giovani e bambini.
Nel 1980 i confini parrocchiali si ampliarono fino a Cristo la Gravinella, includendo anche Largo De Gasperi. Ad oggi, dopo la costituzione delle altre Parrocchie della zona Nord, la conseguente ridefinizione dei confini e la nascita del nuovo quartiere Quadrifoglio, la Comunità conta circa tremilacinquecento anime affidate alle cure pastorali del nuovo parroco don Donato Di Cuia.
A cinquant’anni dalla consacrazione, quindi, è importante non solo valorizzare questo traguardo ma soprattutto dare del passato memoria a chi lo ha vissuto e conoscenza a chi ancora non c’era.
Questo l’obiettivo dei diversi eventi che si stanno svolgendo in Parrocchia, a partire dalla presentazione di un pannello fotografico che celebra, attraverso fonti scritte e fotografiche, le varie fasi che la Comunità ha attraversato, dal giorno della Dedicazione della chiesa ad oggi. Un particolare riferimento va fatto al restauro dei graffiti che decorano l’abside (opera dello scultore materano Nicola Morelli) eseguito proprio per questa occasione. Una lapide commemorativa è stata posta all’ingresso della chiesa e accolta con orgoglio e ammirazione dai parrocchiani affezionati.
L’incontro con l’Associazione Basilicata-Mozambico, con don Angelo Tataranni e il presidente Guido Galante, ha offerto la possibilità di riflettere sulle questioni del Terzo Mondo e del volontariato.
L’architetto Nicola Camporeale, che ha seguito i recenti lavori di ristrutturazione dell’edificio sacro, con il suo saggio storico-architettonico, ha reso nota la storia dell’architettura che caratterizza il luogo e dell’architetto Masciandaro che l’ha progettato.
Per le celebrazioni religiose sono stati invitati i ministri originari di questa Comunità: don Antonello Petrocelli, mons. Biagio Colaianni e mons. Rocco Pennacchio.
La processione di sabato 29 ottobre, con la statua di San Paolo peregrinante per le vie principali della Parrocchia, e la Celebrazione Eucaristica alle ore 19,00 presieduta da S.E. rev.ma mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, rappresenteranno il culmine delle Celebrazioni giubilari.
Grata al Signore per questi anni, la Comunità guarda con fiducia all’avvenire proponendosi ancora come presidio di evangelizzazione, oltre che di attenzione ai bisogni umani e religiosi di quanti vivono in questo territorio.
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