Così Mons. Salvatore Ligorio durante l’omelia della concelebrazione nella Cattedrale di Matera alla vigilia della solennità dei Santi Pietro e Paolo, presente il Vescovo della Diocesi di Matera-Irsina Mons. Antonio Giuseppe Caiazzo.
Il Metropolita di Basilicata ha preso parte ieri nella Cattedrale di Matera alla novena per la festa di Maria Santissima della Bruna, patrona della città, che sarà celebrata il prossimo 2 luglio.
L’Arcivescovo ha poi proseguito: “Se Pietro è l’apostolo ricostruito dall’Amore, Paolo è l’apostolo ricostruito dalla Chiesa: sarà osteggiato dapprima dai suoi fratelli che lo accusano di avere abbandonato la fede dei Padri e poi dai nuovi fratelli che vedono nell’apertura verso i pagani un tradimento del Vangelo. Eppure sarà proprio grazie a lui, alla sua tenacia che il Vangelo raggiungerà gli estremi confini della terra, fino a noi questa sera, qui, oggi”.
Mons. Ligorio ha fatto poi notare che le figure di Pietro e Paolo sono due figure e due modi di intendere la fede che devono essere tenuti insieme: “l’istituzione e la profezia, la roccia e la vela, la stabilità e l’itineranza”.
Questo l’augurio finale, rivolto ai sacerdoti e ai fedeli presenti: “Chiediamo alla Vergine della Bruna di renderci entusiasti, recuperiamo la gioia, l’entusiasmo dell’essere, del vivere, del dono che siamo come Pietro e appassionati come Paolo perché si rinnovi anche oggi quanto operato all’inizio della predicazione apostolica”.
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