La famiglia al centro

Il X Incontro mondiale delle Famiglie, in programma a Roma dal 22 al 26 giugno, sarà trasmesso in diretta da Tv2000 in collaborazione con Vatican Media. L’evento, come annunciato con un video messaggio da Papa Francesco, si terrà in forma “multicentrica e diffusa” e avrà delle caratteristiche diverse rispetto agli appuntamenti degli anni precedenti. Sarà infatti diffuso anche in tutte le diocesi del mondo. Riportiamo nel seguito le locandine di alcune iniziative delle diocesi lucane.

Il nome di Dio si coniuga al plurale, presuppone la circolarità dell’Amore tra le tre Persone della Santissima Trinità, è un mistero della fede che si proietta sulla realtà umana sin dall’alba dei tempi.

Ne consegue che anche la famiglia così come Dio l’ha voluta, costituisca un riflesso di quella divina comunione. Di fatto, soltanto vivendo in un contesto di “consorzio”, l’uomo e la donna non rimangono isolati ma costituiscono un nucleo dal quale scaturisce ogni espressione della vita umana. Se questo vale per il mondo animale, vale molto più per il genere umano, in generale, ed in particolare per i credenti in Cristo.

Poi è il Vangelo che colloca definitivamente la famiglia al centro, conferendole i precisi connotati graditi a Dio: la santa Famiglia di Nazareth con Giuseppe, Maria e Gesù.

Non volendo scomodare i pur legittimi fiumi di inchiostro dedicati alla famiglia, mi piace soffermarmi semplicemente sulla sua naturalità. E sono convinto che anche i più agguerriti detrattori della famiglia tradizionale costituita da un uomo e da una donna sanno bene che altre forme non sono naturali, non ci vuole una grande preparazione teologica e sociologica per spiegarlo, il creato parla da sé. Ma evidentemente la cosiddetta “modernità” dice altro e volutamente non mi ci avventuro nella disamina del fenomeno, ben noto del resto.

Quel che si è dimenticato a proposito della famiglia tradizionale, e qui davvero la cito nell’accezione più laica del termine, probabilmente è che essa costituisce un luogo unico ove nascono i cammini di vita, da dove ciascuno di noi è nato, non per caso, ma per amore. E non voglio nemmeno limitare il termine “famiglia” a coppie feconde con figli, ma anche a quelle coppie, rimaste fedeli al patto coniugale, che pur non avendo figli per cause naturali, rimangono nella piena identità della famiglia, portandone ovunque il valore primario e la testimonianza di una scelta che è per la vita. La famiglia poi è anche nonni, vedovi, vedove.

Senza una famiglia alle spalle, l’uomo è solo.

Per il magistero della Chiesa, la famiglia tradizionale (uomo e donna), anche se in condizioni di crisi e di difficoltà, di separazione, di abbandono, ha bisogno di essere accompagnata sempre, di essere ricondotta alla sorgente della fede e, dove presente, al valore del sacramento che gli sposi cristiani hanno celebrato e celebrano in prima persona come “ministri”.

Quando la famiglia conserva i suoi connotati, di cui si è detto in premessa, costituisce ancora un valore assoluto che va difeso e sostenuto.

E a proposito di valori, non si può fare a meno allora di sottolineare quello del sacramento del matrimonio. Il matrimonio “a tre” (sposo, sposa e Gesù) costituisce il collante dell’unione sponsale, la fortezza nelle tempeste, la dolcezza nelle relazioni, la capacità di annunciare la bellezza del Vangelo. In una parola: il sacramento sponsale ci consegna la meravigliosa “chiesa domestica”.

Ed ecco che la santa madre Chiesa mette in atto tappe che rimandino ai valori immutabili della famiglia, dedicando luoghi e tempi alla riflessione, alla preghiera, all’annuncio. Questo e altro ancora farà il X Incontro mondiale delle famiglie in programma a Roma e nelle diocesi dal 22 al 26 giugno 2022. Esso ha come tema: “L’amore familiare: vocazione e via di santità”. Come si evince dalla traccia, vi è una radice, la vocazione alla sanità, e un frutto, l’amore nella famiglia. Tutto parte quindi dalla Grazia del Battesimo sacramentale, prima vocazione alla santità di ciascuno, che diventa dono messo in comune dagli sposi e dai figli per generare Amore (cfr. Deus Caritas est – Benedetto XVI  – 2005).

Il Santo Padre, Papa Francesco, dedicò nel 2016 l’esortazione apostolica, “Amoris Laetitia”, parlando della gioia di amarsi in famiglia. Il X incontro mondiale ne è la degna prosecuzione per ribadire che senza “Amore” tutto è freddo, è statico, è destinato alla morte.

Certo, occorre stare al passo con i tempi non avendo timore di confrontarsi in contesti avversi, pur non svendendo i valori cristiani e senza arroccarsi, ma dialogando e annunciando la bellezza del Vangelo, la forza dell’Amore. Lo Spirito Santo rende efficaci le testimonianze di vita, unendosi alla buona volontà degli uomini certamente, ma, senza la sua santa Unzione, le nostre saranno soltanto parole. Lo Spirito di Dio è novità continua e prezioso alleato nella lotta.

Non stanchiamoci di difendere la famiglia ad ogni livello, di darle visibilità, la sua lenta ma inesorabile svalutazione imposta dalla modernità e dalla postmodernità impoverirà sempre di più la vita dell’uomo il quale finirà per ritrovarsi da solo, comprendendo così che tutto ciò che Dio ha creato è perfetto e immutabile ed è stato fatto per il bene della sua creatura più bella e amata: l’essere umano.

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Domenico Infante

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