Dopo due anni di sosta forzata per la pandemia, sono tornati i festeggiamenti del primo maggio alla Patrona della Basilicata con l’ascesa al Sacro Monte di mattino presto dopo la celebrazione della Santa Messa dell’Aurora nella chiesa di San Sebastiano. Poi una folla festante si è avviata in cammino lungo sentieri e tratturi antichi, da sempre battuti da fedeli devoti indifferenti anche alle cattive condizioni meteorologiche, come in passato è capitato in alcune circostanze. Certamente è grande il cuore dei portatori della teca, ove è contenuta la statua della Madonna, che pesa moltissimo ma per persone molto devote quel peso viene sostenuto quasi con indifferenza e scioltezza. Ovviamente, il percorso è lungo, accidentato e molto difficoltoso per cui ci sono varie squadre di portatori che si alternano nel pesante fardello sostando a ritmi regolari sugli 8 “poggi” situati lungo la via del pellegrinaggio.
Quante storie si potrebbero raccontare delle vicende umane che i devoti della Madonna Nera hanno portato con se durante la scalata impervia del Sacro Monte, affidando suppliche e versando lacrime per dolori portati nel cuore e nel corpo, che venivano affidate alla Madonna ad ogni ripresa del cammino e ad ogni sospiro. Quante aspirazioni hanno trovato accoglimento e quante sono andate perdute ma sempre avendo nel cuore il conforto della Madonna Nera che per prima ha patito grandi sofferenze, certamente grandi tanto da essere di consolazione per gli afflitti che hanno perso ogni speranza.
La scalata del Sacro Monte è un appuntamento imprescindibile per la comunità viggianese ma anche per tantissimo popolo proveniente da tutta la regione. L’appuntamento del primo maggio con la Madonna di Viggiano ha un significato benaugurale che va oltre la presenza materiali dei fedeli in quel giorno perchè la Sua benedizione arriva ovunque, nelle lontane terre di emigrazione dei suoi tanti figli, nelle città e nei campi, nelle fabbriche e negli ospedali, ovunque ci siano dei lucani i cui cuori pulsano pensando alla Madonna Nera che dal suo alto monte protegge i vicini e i lontani.
Infine, raccogliendo l’auspicio del rettore del Santuario regionale di Viggiano don Paolo D’Ambrosio, sia il pellegrinaggio di questa prima domenica di maggio “un pellegrinaggio di pace, un’esperienza di riconciliazione e di fraternità, con i lontani e con i vicini”, pensando in maniera particolare alla guerra che si sta svolgendo in Ucraina.
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