71^ Settimana Liturgica Nazionale

Dopo un anno di pausa per l'emergenza sanitaria dovuta al Coronavirus, la Cattedrale di Cremona ospita la 71^ Settimana Liturgica Nazionale, dal tema “Dove due o più sono riuniti nel mio nome” (Mt 18,20). Un convegno annuale per riflettere sul senso della liturgia che nel 2018 ospitò la nostra Diocesi.

Cremona, 23-26 agosto 2021

Cattedrale di Cremona. Lavori in corso della 71^ SLN.
Foto Diocesi di Cremona

Dal 1949, ogni anno, i cultori e gli operatori di liturgia dedicano alcuni giorni della quarta settimana di agosto alla riflessione su determinati temi liturgici, con l’auspicio che le riflessioni diventino prassi pastorale. È la Settimana Liturgica Nazionale (SLN), un convegno organizzato dal CAL (Centro di Azione Liturgica, associazione nata nel 1947, per approfondire e promuovere la conoscenza della Liturgia) in partnership con la Diocesi – scelta volta per volta, a turno – che ospita l’evento.

Mons. Claudio Maniàgo, Vescovo di Castellaneta, presidente del CAL, dà avvio della 71^ SLN.
“Ripartiamo da Cremona che per noi diventa segno di rinascita”.
Immagine AgenSIR

Nel 2018 fu il turno della nostra Chiesa materana e i lavori erano incentrati sul tema della liturgia come “sorgente di umanità”. Quest’anno è la volta della Diocesi di Cremona con il tema “Dove due o più sono riuniti nel mio nome” (Mt 18,20).

Novità di questa edizione della SLN: la possibilità di partecipare online, seguendo in tempo reale o in differita le relazioni. Un’opportunità da non perdere visto che è aperta a tutti al link: https://youtube.com/channel/UCysgOBZYg7c6j0Lzlb_6-Yw.

Un evento tanto atteso – lo scorso anno in forza della pandemia non è stato vissuto – che ricade (la scelta risale ai tempi non sospetti dell’ultima SLN, del 2019) in una delle Diocesi che è stata epicentro della pandemia.

“Dove due o più”, tema anch’esso scelto in tempi “non sospetti” prima della pandemia ma che richiama la situazione di deserto che la pandemia ha creato con la chiusura delle celebrazioni ad eccezione del sacerdote e di un lettore e un ministro, come il DPCM previde a marzo 2020. Anzi una delle relazioni, “dove due o tre ‘non’ sono riuniti nel mio nome: allora la liturgia si sospende?”, ha fatto riferimento al calo in termini di partecipazione che, non solo in tempo di pandemia, sta segnando la vita della nostra Chiesa italiana.  

La liturgia è da sempre l’aspetto identificativo dei cristiani che nei primi secoli erano riconosciuti come coloro che si riunivano la domenica per fare memoria di quell’evento che ha cambiato il mondo qual è la resurrezione di Cristo. L’evoluzione del contesto storico e del modo di comunicare richiede grande attenzione perché celebrare non diventi un fatto asettico. Da qui gli interrogativi sempre aperti sull’introduzione del digitale nella liturgia e la terza edizione italiana del messale romano che cerca di migliorare la traduzione dello stesso testo base e rappresenta l’occasione per far conoscere meglio questo libro al popolo di Dio.

L’auspicio, a fronte delle SLN che ogni anno mobilitano centinaia di persone attraverso tutta la penisola, è che – lungi da ogni rubricismo, spettacolarismo, egocentrismo – la liturgia sia sempre più il centro delle domeniche di tanti uomini e donne che si ritengono cristiani e strumento di comunicazione del mistero di Dio, trasfigurazione delle nostre esistenze e Sua irruzione nella storia.

Cattedrale di Cremona. Lavori in corso della 71^ SLN.
Immagine Cremonaoggi

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Giuseppe Longo

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